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Marche. Cisl: Dichiarata Incostituzionale la Legge Regionale 36/05 sulle politiche abitative, nella parte in cui si richiede la residenza da almeno 5 anni nella Regione per partecipare ai Bandi per l’assegnazione di alloggi popolari.

Pubblicato il 3 Ago, 2023


La Corte Costituzionale ha confermato quanto già sostenuto dalle Organizzazione Sindacali in occasione delle modifiche alla Legge Regionale 36/05 sull’illegittimità del requisito quinquennale della residenza nella Regione per la partecipazione ai Bandi di E.R.P., che ha comportato l’esclusione di una parte della popolazione. Necessita ora pertanto modificare la norma adottando gli opportuni provvedimenti in merito e sarebbe opportuno cogliere l’occasione per una nuova e completa riforma della Legge Regionale 36/05 sulle politiche abitative, adeguata alle reali mutate esigenze della popolazione, in sostituzione della precedente riforma 16/21, in quanto solo parziale e volta principalmente all’inclusione nei benefici di alcune categorie rispetto ad altre, dai sindacati degli inquilini non condivisa anche per alcuni aspetti di dubbia costituzionalità e sulla quale si sono resi disponibili sin d’ora al confronto.Le Organizzazioni Sindacali degli inquilini Sunia, Sicet ed Uniat Marche, esprimono una forte preoccupazione per la situazione abitativa nella Regione e attendono da tempo l’adozione di importanti provvedimenti a sostegno soprattutto delle famiglie più deboli, la cui situazione economica si è aggravata dall’inflazione, dal caro bollette e in alcune zone dalle conseguenze dei disastrosi eventi metereologici, che determinano la necessità e l’urgenza d’intervenire. Alla inconcludente attività della passata Amministrazione, segue l’immobilismo di quella attuale, il cui intervento principale previsto per finanziare la costruzione di nuovi alloggi da destinare famiglie meno abbienti presenti nelle graduatorie comunali, sempre più numerose a fronte di sempre minori disponibilità, è stato l’emanazione di un mega piano vendita (o svendita), di una parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica presente nella Regione e gestito dall’ERAP che peraltro sta dando risultati modesti ed inferiori rispetto alle aspettative. Le Organizzazioni sindacali, sono decisamente contrarie ai piani vendita, Il cui risultato è comunque quello di riduzione del patrimonio residenziale pubblico, tenendo anche presente che, in generale, con la vendita di tre alloggi in media se ne ricostruisce uno dopo 10 anni. Ritengono necessario invece che tale patrimonio debba essere ben mantenuto e utilizzato unicamente per l’assegnazione agli aventi diritto. Per finanziare le politiche abitative e vista la competenza regionale in materia, si ritiene indispensabile predisporre e attivare il Piano triennale regionale di edilizia residenziale, così come previsto dalla Legge Regionale 36/2005 che disciplina la materia e purtroppo fermo a quello del 2014/2016, prevedendo inoltre l’inserimento nel Bilancio regionale fondi annuali costanti di almeno 20 milioni. Si ritiene prioritario e urgente reperire risorse per finanziare le opere manutentive necessarie per rendere disponibili i circa 850 alloggi di E.R.P. presenti nel territorio regionale e gestiti dall’ ERAP, attualmente liberi e non assegnabili, che richiederebbero tempi brevi per il loro riutilizzo con benefici importanti per soddisfare le liste d’attesa.In considerazione della situazione di crescente disagio economico delle famiglie più deboli per il pagamento dei canoni e del mancato rifinanziamento per l’anno 2023 del fondo di sostegno all’affitto e la morosità incolpevole da parte del Governo, si valuta inoltre necessario intervenire con risorse regionali in aggiunta ai fondi statali residui e non spesi attualmente in corso, insieme a misure fiscali per favorire una maggiore diffusione delle locazioni abitative a canone concordato e calmierato, per prevenire sfratti per morosità purtroppo molto numerosi.Nell’ultimo incontro con la Regione tutte le problematiche sollevate sono rimaste irrisolte e nel ribadire la disponibilità delle OOSS alla partecipazione ad un tavolo tecnico di lavoro e confronto sulle politiche abitative, si chiede di porre termine all’immobilismo, che si attivi il Piano Triennale e si finanzino gli interventi più urgenti. Sarebbe opportuno che la regione si unisca allo OO.SS. nel richiedere e sollecitare il Governo al  rifinanziamento dei fondi a sostegno dell’affitto ed a prevedere un piano casa nazionale di edilizia residenziale pubblica di durata pluriennale, volta ad aumentare l’offerta di alloggi pubblici a canoni sostenibili, in considerazione anche della scarsa attenzione  dimostrata in materia dalla nostra e anche altre Regioni.

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