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Toscana. Filca Cisl: “Sicurezza in edilizia. Protagonismo INAIL e patente a punti della prevenzione per fermare la strage nei cantieri”

Pubblicato il 19 Mag, 2021

 

 

Rendere l’Inail protagonista di una rinnovata azione di prevenzione nei cantieri edili, grazie anche al prezioso contributo offerto dai Comitati paritetici territoriali e dagli Rlst. Una azione rafforzata dall’assunzione di ‘promotori della prevenzione’, dalla formazione specifica degli operatori e attraverso l’istituzione di un nuovo strumento di lavoro, la ‘Patente a punti della prevenzione’. È la proposta lanciata alle istituzioni dalla Filca-Cisl.
“Tutte le parti sociali – spiega Simona Riccio, segretario generale della Filca-Cisl Toscana – devono mettere a disposizione il loro bagaglio di strumenti e di professionalità per una efficace azione di prevenzione degli infortuni nei cantieri. In questa partita l’Inail giocherebbe un ruolo da protagonista, anche con l’assunzione di tecnici con l’incarico di promotori della sicurezza”.
La proposta della Filca prevede che nei giorni immediatamente successivi l’apertura di un cantiere edile, l’Inail invii i suoi tecnici, in azione congiunta ai Cpt e Rlst di settore, per certificare la bontà del sistema di sicurezza messo in campo dall’impresa. A fronte di eventuali irregolarità, l’istituto chiederà di procedere alla regolarizzazione, sulla scia di quanto già previsto dalle norme in essere.
“Questa proposta – aggiunge la sindacalista della Filca – vede l’Inail coinvolto in prima linea anche perché sarà poi l’istituto stesso, tramite le verifiche effettuate, a rimodulare l’entità delle tariffe. Lo scopo è quello di mettere in campo una politica che valorizzi le imprese virtuose, anche attraverso incentivi. Nei fatti, lo strumento potrebbe essere una sperimentazione per il primo anno, in particolare per la prevenzione delle cadute dall’alto (il 70% del totale degli incidenti), portandolo successivamente a regime per dare vita a una ‘Patente a punti della prevenzione’”.
Secondo la Filca-Cisl i benefici sarebbero notevoli non solo per il settore ma per l’intera collettività: la creazione di un clima di fiducia, la riduzione degli incidenti, minori costi per infortuni. “La formazione – conclude Simona Riccio – è il cardine principale per una buona prevenzione: la cultura del lavoro e della sicurezza sul lavoro devono essere argomenti affrontati già a scuola e poi oggetto di approfondimento e aggiornamento con la formazione continua”.

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