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Veneto. Fisascat Cisl Belluno Treviso a Congresso il 2 e il 3 dicembre


“Insieme, per dare valore al lavoro e alla persona”: recita così il titolo del terzo congresso di Fisascat  Cisl Belluno Treviso che giovedì 2 e venerdì 3 dicembre organizza, a Castelbrando a Cison di Valmarino (TV), l’appuntamento elettivo più importante di fine e inizio nuovo mandato. Il Sindacato, che nelle due province associa e rappresenta oltre 12.330 lavoratori di cui 7.936 donne, 5.755 uomini e 2.246 under 35, organizza il Congresso in presenza e rieleggerà i nuovi 50 componenti del Consiglio Generale. Fitto il programma del Congresso, che avrà inizio giovedì 2 dicembre, alle 14, per concludersi venerdì 3 alle 17.30. Quattro gli interventi salienti che caratterizzeranno i lavori: quello iniziale della segretaria generale di Belluno Treviso Patrizia Manca, quelli di Davide Guarini, segretario generale nazionale di Fisascat Cisl, quello di Mirco Ceotto, segretario organizzativo, di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso e di Maurizia Rizzo segretaria generale Fisascat Veneto. Il Congresso garantirà un confronto tra le politiche territoriali e quelle nazionali.Sotto la lente del sindacato scorreranno, nella due giorni di Cison, i temi che investono le nuove politiche sindacali di un comparto, quale è quello del commercio, del turismo e del terziario, fortemente colpito dalla pandemia che oggi si presenta con molte sfide, tante trasformazioni in corso e varie incognite.Forte il richiamo all’unitarietà e sinergia, al senso di comunità e di responsabilità, al dialogo e alla partecipazione, nell’intervento programmatico di Patrizia Manca che ha snocciolato le sfide del post pandemia: “regolamentare e strutturare a livello territoriale lo smart working o lavoro agile, una delle dimensioni ereditate dalla pandemia, perché diventi risorsa di sviluppo e fonte di benessere e conciliazione, tutelare e dare dignità alla tante nuove categorie ‘emergenti”, le professioni legate alla transizione digitale e all’e-commerce, supportare le tante professioni di cura ancora chiamate a sforzi importanti perché in prima linea nell’assistenza ai malati e nelle strutture sanitarie e di riposo e attuare politiche inclusive per donne e giovani, inserendo anche la previdenza integrativa obbligatoria per garantire ai giovani di oggi pensioni dignitose”.“Il lavoro – aggiunge Manca – va inteso nella sua pluralità e nella sua complessità e fare sindacato oggi richiede uno sguardo alto e molta apertura. La contrattazione deve essere costruita come un abito sartoriale: dialogo, ricerca, confronto, innovazione, sono queste le parole chiave del nuovo Sindacato. La bilateralità è sicuramente una delle aree trainanti e di sviluppo futuro e va intesa non solo come espressione della concertazione territoriale, ma come cabina di regia di un futuro nuovo che, accomunando lavoratori e imprese, proietta il lavoro in una nuova visione, più ampia con più opportunità, crescita e formazione continua”.

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