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Lavoro, Sbarra: “No ad altri licenziamenti, prorogarne il blocco, riformare ammortizzatori e avviare una grande vertenza sulla la sicurezza”

Pubblicato il 6 Mag, 2021

“Apriremo una grande vertenza sul lavoro per mettere in evidenza la sicurezza. Dobbiamo governare bene questo intervento e porre fine a questa strage silenziosa”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite a “Coffee Break” su La7, in merito agli ultimi episodi di morti sul lavoro.
“Bisogna intensificare i controlli, assumere più ispettori e medici di medicina generale, investire sulla prevenzione e la cultura della sicurezza e le imprese devono investire di più sulla sicurezza che non è un costo”, ha aggiunto.

Torna poi a chiedere al Governo di prorogare il blocco dei licenziamenti per tutti almeno fino al termine di ottobre. “Dobbiamo dare risposte al milione di persone che hanno perso il lavoro in questo ultimo anno. C’è stata una caduta dell’11% delle ore lavorate, poi 5 miliardi di ore di cassa integrazione e abbiamo distrutto 40 miliardi di massa salariale. Non possiamo accettare altri licenziamenti”.
Per questa ragione, ha ricordato Sbarra, “stiamo chiedendo di prorogare il blocco almeno fino al termine di ottobre e utilizzare questo tempo per riformare gli ammortizzatori sociali e avviare le politiche attive del lavoro, finanziare un grande piano sulla formazione e sulla crescita delle competenze. Al tempo stesso bisogna rilanciare gli investimenti. I posti di lavoro non arrivano né per decreto né per legge, ma se ripartono gli investimenti pubblici e privati. Il Governo farebbe bene ad accelerare la fase di vaccinazione delle persone, a rimettere in moto gli investimenti e ad evitare nuovi licenziamenti”.

Sul tema delle pensioni “diciamo che non è pensabile imporre ai lavoratori dal 1° gennaio 2022 uno scalone di 5 anni rispetto alla pesantezza della crisi. Ecco perchè serve un confronto con il ministro del Lavoro e dare regole di sostenibilità. Prevedere di uscire con regole flessibili per potere andare in pensione già a 62 anni o con 42 anni di contributi, dare una pensione di garanzia ai giovani che rischiano una vecchiaia di povertà e assicurare alle donne un anno di contributi in meno per ogni figlio”.

“Dobbiamo governare bene questa difficile fase di passaggio dalla vecchia alla nuova economia digitale, investendo sul lavoro e sulle persone”. “Ieri – ha aggiunto riferendosi all‘incontro a Palazzo Chigi – abbiamo incassato due impegni importanti da parte del Governo: abbiamo chiesto di attivare un confronto permanente sulle missioni del recovery per entrare nel dettaglio dei progetti e chiesto e ottenuto che le parti sociali siano impegnate nella governance per esercitare un’azione di verifica e monitoraggio sulla qualità della spesa, sui tempi e le ricadute occupazionali. Il vero grande obiettivo è creare nuova occupazione”.

Ed infine, ma non meno importante, il tema delle riaperture della scuola a settembre con la presenza in classe “E’ l’obiettivo che rivendichiamo da lungo tempo. Questa e’ la prospettiva, ma bisogna fare alcune cose precise, come assegnare il personale scolastico. Quasi 100 mila precari aspettano la stabilizzazione. Questa del personale e’ la condizione necessaria se vogliamo aprire le scuole in sicurezza ed evitare le classi pollaio da inizio anno. Dobbiamo rivedere i trasporti e assicurare i dispositivi a studenti e personale”.

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