31 ottobre 2022 – Soglia temporale di verifica delle misure anti-Covid, prevista dal Protocollo condiviso, siglato dalle Parti sociali il 30 giugno 2022

Sulla base di quanto previsto espressamente nel “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, siglato, ricordiamo il 30 giugno 2022 (successivo alla prima stesura del 14 marzo 2020 – in avvio dello stato emergenziale – e alle revisioni seguenti del 24 aprile 2020 e del 6 aprile 2021), la giornata odierna segna il termine ultimo entro il quale era stato concordato tra le Parti sociali firmatarie (in concerto con i ministeri competenti) di verificare l’opportunità di aggiornare le misure prevenzionali condivise. Secondo quanto, difatti, recita il testo “Le Parti si impegnano ad incontrarsi ove si registrino mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico che richiedano una ridefinizione delle misure prevenzionali qui condivise e, comunque, entro il 31 ottobre 2022 per verificare l‘aggiornamento delle medesime misure.”

Se risulta, però, evidente dalla lettura del testo la soglia temporale presa a riferimento, sottolineata dall’inciso “e, comunque, entro il 31 ottobre”, sono i due parametri indicati in base ai quali valutare l’eventuale aggiornamento (prima della scadenza indicata), che non poggiano su elementi certi ed univoci.  Infatti, sia i “mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico”, come anche la valutazione se tali mutamenti “richiedano una ridefinizione delle misure previdenziali”, necessitano di previe indicazioni, di natura politica, tecnica e regolativa, provenienti dalle istituzioni preposte, al punto da non permettere una decisione autonoma presa dalle Parti sociali.

Tenuto conto che il quadro epidemiologico, senza dubbio significativamente migliorato, è oggetto attualmente di valutazioni diverse da parte degli esperti, ma soprattutto considerato l’insediamento di un nuovo governo e, pertanto, il cambio dei ministri competenti in materia, da parte dei quali sono giunte dichiarazioni – per ora solo attraverso mezzo stampa – di prossimi interventi normativi relativi alle misure anti-Covid, si è ritenuto opportuno chiedere un pronunciamento ufficiale, sul punto in parola, dal fronte ministeriale. Pronunciamento, richiesto anche da parte datoriale, che ad oggi non è pervenuto. Restando, pertanto, in attesa, e garantendo l’immediata comunicazione delle evoluzioni che vi saranno, riteniamo importante che nei Comitati condivisi aziendali e territoriali  (costituitisi come previsto dal Protocollo condiviso, e da ritenersi uno strumento partecipativo di rilevante valore, ai fini della prevenzione, al di là del periodo pandemico) si valutino le misure che si ritengono (ancora) necessarie, per ciascun specifico contesto, ponendo particolare attenzione all’eventuale pericolo di una ri-crescita dei contagi. Condizione che andrebbe a gravare maggiormente sui lavoratori fragili (nei riguardi dei quali le Parti sociali, ma soprattutto le OO.SS., hanno sempre previsto e, al contempo, richiesto ai decisori nazionali attenzioni, regole e deroghe specifiche).

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