Avvio confronto tra Cgil, Cisl, Uil ed ANCI per Protocollo PNRR

Si è avviato questa mattina il confronto con Anci, sollecitato da Cisl, Cgil e Uil, per la definizione di un Protocollo per la partecipazione ed il confronto nell’ambito del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

L’obiettivo è quello riproporre a livello territoriale l’esperienza positiva varata circa un anno fa a livello nazionale con la sottoscrizione del Protocollo per la partecipazione e il confronto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale per gli investimenti complementari.

Ricordiamo che Cisl, Cgil e Uil hanno un ruolo attivo a livello nazionale nel monitoraggio e nella gestione del PNRR attraverso la partecipazione al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, previsto dal DL 77/2021 relativo alla governance del PNRR, che realizza il modello partecipativo e concertativo da noi fortemente sostenuto attraverso il quale è possibile:

  • una puntuale comprensione degli aspetti di dettaglio degli interventi al fine di valutarne la concretezza e l’impatto economico, occupazionale e sociale ad ogni livello
  • il raccordo con le riforme necessarie che ci vedono impegnati sui temi del lavoro, della resilienza dei sistemi socioeconomici, dell’attuazione dei diritti sociali
  • la verifica della capacità del Piano di avere un impatto positivo in termini occupazionali e sociali che è elemento prioritario nelle valutazioni da parte della Commissione Europea.

Si tratta ora, attraverso la predisposizione di un Protocollo con Anci, di rafforzare la governance territoriale del PNRR, attraverso la rapida attivazione di tavoli di partenariato territoriali e settoriali, a fronte del fatto che circa il 36% delle risorse del PNRR sono affidate a Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane o altre amministrazioni locali (66 mld nel caso del PNRR in senso stretto, che si estendono a 80 mld se si considera anche il Piano nazionale per gli investimenti complementari) e che il coinvolgimento degli enti territoriali attraversa le sei missioni del Piano, con una particolare concentrazione nell’area della Missione 5 – Inclusione e coesione, destinata prevalentemente ai Comuni, e nell’area della Missione 6 – Salute, destinata quasi esclusivamente alle Regioni.

Ad oggi, riscontriamo diversi ritardi nella costituzione dei Tavoli di Partenariato Territoriali, poche regioni hanno sottoscritto i Protocolli Territoriali e riteniamo necessario adottare modelli quanto più possibile uniformi sull’ intero territorio nazionale per evitare rischiose differenziazioni territoriali nell’ attuazione delle riforme del PNRR.

Sarà quindi fondamentale, attraverso la governance territoriale, realizzare una gestione corretta del PNRR a livello locale, anche al fine di affrontare e risolvere congiuntamente, istituzioni locali e parti sociali, aspetti per noi di particolare rilievo quali:

  • il rispetto delle condizionalità sociali per l’erogazione delle risorse;
  • politiche mirate alle assunzioni/stabilizzazioni e alla formazione, del personale impegnato nell’ attuazione del PNRR a livello territoriale e di amministrazione decentrata;
  • intervenire rapidamente sulle numerose situazioni di dissesto e predissesto economico e finanziario in cui versano molti Enti Locali, che rischiano di compromettere l’attuazione dei programmi del PNRR, a partire dalle difficoltà inerenti il reclutamento del personale necessario per l’espletamento dei bandi
  • affrontare gli aspetti inerenti il Mezzogiorno anche al fine di garantire la destinazione reale del 40% dei fondi per gli investimenti territoriali del PNRR e l’utilizzo sinergico e coordinato delle risorse nazionali del Fondo Sviluppo Coesione e degli altri strumenti messi a disposizione dall’Europa.

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