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Rinnovo prestazioni previdenziali e assistenziali 2023 – Circolare Inps n. 135/2022

Con la circolare n. 135/2022 (vedi anche All1 e All2) l’INPS ha provveduto, come di consueto, a rendere noto l’aggiornamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali (c.d. rinnovo) in base all’indice di perequazione calcolato sulla base della variazione degli indici dei prezzi al consumo per famiglie, operai e impiegati (FOI) senza tabacchi, cosi come definiti dal decreto 10 novembre 2022 del Ministro dell’economia e quindi pari all’1,9% definitivo per il 2022 e al 7,3% in via provvisoria dal 1 gennaio 2023.

La rivalutazione viene attribuita in base al cosiddetto “cumulo perequativo” cioè considerando complessivamente tutte le prestazioni erogate dall’Inps e dagli altri enti presenti nel Casellario centrale di cui il soggetto sia titolare, con l’eccezione di quelle espressamente escluse dalla legge.

Per effetto della rivalutazione provvisoria al 7,3% l’importo del trattamento minimo da gennaio 2023 è pari a 563,74 euro (7.328,62 € annui) mentre l’assegno sociale è pari a 503,27 euro (6.542,51 € annui).

Dal momento che la circolare e le procedure di rinnovo delle prestazioni sono state elaborate nelle more dell’approvazione della legge di Bilancio per il 2023 e quest’ultima ha modificato i criteri di applicazione della perequazione delle pensioni, per evitare di liquidare somme che sarebbe stato successivamente necessario recuperare l’Inps ha deciso attribuire da gennaio 2023 solo la rivalutazione al 100% ai titolari di prestazioni pensionistiche entro 4 volte il trattamento minimo (2.101,52 euro lordi mensili).

Per i titolari di prestazioni di importo superiore, la rivalutazione spettante in base alle regole determinate dalla legge di Bilancio 2023 sarà attribuita con la rata di marzo. Nello stesso periodo dovrebbe anche essere liquidato l’incremento di carattere eccezionale pari all’ 1,5% e del 6,4% per chi ha più di 74 anni previsto per contrastare gli effetti dell’incremento dei prezzi per i titolari di prestazioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, daremo in ogni caso tempestiva informazione su ulteriori indicazioni fornite dall’Istituto di previdenza.

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