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L’iniziativa Cgil Cisl Uil al Cnel. Sbarra: “Completa integrazione europea unica via per uscire dalla crisi salvaguardando occupazione, crescita, coesione”

Pubblicato il 5 Nov, 2021

“La pandemia ha evidenziato i punti deboli del nostro modello di sviluppo e confermato quello che diciamo con grande chiarezza nel Documento unitario di oggi: la completa integrazione europea è l’unica via per uscire in positivo dalla crisi salvaguardando occupazione, crescita, coesione”. Lo ha detto oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, al Cnel alla presentazione del Documento di Cgil, Cisl, Uil sulla Conferenza sul futuro dell’Europa.

“Si impone un ripensamento del modello di governance, con meccanismi che aumentino la sovranità comunitaria e animino istituzioni capaci di rispondere alle esigenze delle persone governando in modo equo i grandi cambiamenti in atto. Un obiettivo che implica, prima di tutto, un ripensamento del patto di stabilità e il superamento del fiscal compact, verso un patto per la crescita sostenibile”, ha detto Sbarra.

“C’è da dare forza agli importanti strumenti avviati, come il Next generation eu e il Piano Sure, e da integrarli con nuove misure, come ad esempio una indennità di disoccupazione europea e una strategia comunitaria contro la povertà. Il traguardo per noi è un’Europa dei Popoli, del Lavoro, della coesione e dei diritti umani. Un’unione che abbia un bilancio autonomo, un proprio Ministero del Tesoro, una propria Difesa, che punti a un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo di natura solidale, che resti ben saldata al Patto Atlantico da posizione autorevole e paritaria. Una comunità che sappia essere faro mondiale di un modello sociale, che garantisca stabilità e pace internazionale, trattati commerciali che difendano la contrattazione e il lavoro dignitoso, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alti standard sanitari, integrazione delle fasce deboli, accoglienza e sostegno a migranti.

Dobbiamo dare forti condizionalità sociali agli investimenti e piena attuazione al pilastro sociale e ad Agenda2030 rendendo strutturale il coinvolgimento delle parti sociali nei processi decisionali. Pensiamo che l’Europa debba darsi tre grandi priorità: una politica industriale comunitaria nel segno della sostenibilita’ ambientale, un piano per l’inclusione dei giovani e delle donne nel lavoro e una strategia contro le disuguaglianze sociali e territoriali. Ben venga una minimun global tax per multinazionali che in questi anni hanno contribuito pochissimo al bene comune, nel solco di quanto caldeggiato anche dal G20.

Pensiamo che vada aperto il percorso che porta a un nuovo trattato europeo, un atto di natura costituzionale, a partire da un nucleo di Stati che intendono muoversi insieme in questa direzione. Vogliamo mettere tutte le nostre energie al servizio di un progetto che si chiama Stati Uniti d’Europa. Traguardo che non è un’utopia, ma l’unico vero progetto capace di orientare in senso progressivo, partecipato, democratico le trasformazioni intorno a noi e le grandi sfide sociali, economiche e produttive che ne conseguono”.

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