“E’ davvero importante che la leader di Fratelli d’Italia abbia riconosciuto il valore del dialogo sociale e del rapporto con i corpi intermedi della società italiana. Sono aperture e disponibilità che noi apprezziamo ma diciamo alle forze politiche di fare presto”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra stamani ai microfoni del Tgcom24. “Il Paese ha bisogno di concordia, di unità, – ha detto – dobbiamo affrontare questa tempesta che si sta avvicinando, che significa da un lato governare l’emergenza e dall’altro costruire una visione di lungo periodo che faccia leva sulla crescita puntando sugli investimenti, la qualità e la stabilità del lavoro e sostenendo il cammino delle riforme. Il Paese ha necessità di un governo che assicuri autorevolezza, stabilità, vera governabilità , disponibilità al dialogo con i corpi intermedi della società per risollevare il Paese dalle macerie dell’emergenza sanitaria, dalla crisi energetica e anche per sopportare i pesanti effetti della guerra in Ucraina”.
Quanto alle risorse messe sul tavolo dal Governo per governare l’emergenza e se siano o no sufficienti: “Davanti a noi ci sono mesi molto complicati” ha spiegato il leader della Cisl facendo riferimento ai dati sull’inflazione e alla probabile recessione, oltre che all’aumento incredibile dei prezzi dell’energia. “Tutto questo può determinare rischi evidenti per la tenuta occupazionale, possono essere a rischio quasi un milione di posti di lavoro e la sopravvivenza di migliaia e migliaia di aziende – ha ricordato Sbarra sottolineando la necessità “nell’immediato” di “rafforzare lo scudo delle protezioni sociali. Prima della Legge di Bilancio serve un nuovo provvedimento d’urgenza che deliberi risorse per sostenere imprese, famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati contro il caro bollette. Bisogna inoltre accelerare l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), entro dicembre dobbiamo portare a casa obiettivi per conquistare i 19 miliardi di risorse europee e poi a tutto questo bisogna aggiungere un forte impegno dell’Europa. Noi dobbiamo ritornare allo spirito che ha orientato l’Europa durante i primi mesi della pandemia. Bisogna deliberare urgentemente un tetto massimo al prezzo del gas, deliberare e determinare un nuovo recovery energia, alzare la tassazione comune sui profitti delle multinazionali e rifinanziare il Fondo SURE che nel 2020 ha dato sostegno al lavoro e alle protezioni sociali Bisogna ritrovare uno spirito unitario in Europa, nessuna fuga in avanti e nessun tentativo di abbandonare chi è in grande difficoltà”.
Circa poi le dichiarazioni nei giorni scorsi del Presidente di Confindustria Bonomi su Flat tax e prepensionamenti: “Noi dobbiamo prioritariamente far leva sulla crescita, bilanciare gli investimenti pubblici e privati” come condizione necessaria per assicurare lavoro e protezioni sociali per il nostro paese. “Le risorse si possono trovare alzando ulteriormente e allargando la tassazione degli extraprofitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica e dell’economia digitale. Vanno reinvestite le entrate tributarie che si stanno alzando per effetto dell’inflazione alta. Chiediamo al governo di fare un monitoraggio su dotazioni finanziarie allocate su decreti inattuati e poi, ove necessario, ragionare anche su uno scostamento di bilancio. La Germania ha già deliberato un pacchetto di 200 miliardi contro il caro bollette per sostenere imprese, famiglie e per mettere un tetto massimo al costo dell’elettricità. Oggi l’imperativo che abbiamo davanti a noi è intervenire con provvedimenti d’urgenza per sostenere imprese che rischiano di chiudere e posti di lavoro che rischiamo di perdere. Quello che non investiamo oggi lo pagheremo caro nei prossimi mesi e nei prossimi anni, in termini di costi sociali.
Quanto alle pensioni noi “dobbiamo costruire una intesa con il nuovo Governo entro dicembre perché come sappiamo scade quota 102 e dal primo gennaio del prossimo anno si presenta uno scalone di 5 anni che porta l’età di vecchiaia a 67 anni. Ecco perché abbiamo presentato al Governo, ormai da mesi, una proposta molto articolata. Al Governo chiediamo un tavolo politico per arrivare a soluzioni finalizzate a restituire al sistema pensionistico e previdenziale profili di flessibilità, di equità, di stabilità delle regole, di inclusività soprattutto per giovani e donne. Dobbiamo costruire una pensione contributiva di garanzia per i giovani e per le donne , incentivare l’adesione alla previdenza complementare , rendere strutturale e allargare l’ape sociale e poi determinare misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro che per noi significa 62 anni e 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Noi pensiamo che questa debba essere una delle priorità da affrontare con il nuovo Governo”.
Alla domanda su eventuali ulteriori indicazioni da rivolgere al nuovo governo: “Ci aspettiamo un governo che nella pienezza dei poteri esprima competenza, autorevolezza e assicuri governabilità per costruire insieme la ripartenza del Paese. Dobbiamo rilanciare gli investimenti, accelerare l’attuazione del Pnrr, puntare al lavoro stabile , di qualità, sostenere insieme il cammino delle riforme, fisco, pensioni, pubblica amministrazione, scuola, costruire le condizioni di unità di questo Paese. Dobbiamo agire molto sulla coesione sociale, vi sono le condizioni per fare tutto questo , chiederemo al nuovo governo la massima disponibilità a costruire un dialogo sociale strutturato e permanente che ci aiuti a guardare anche nella prospettiva ad un nuovo grande patto sociale per la crescita il lavoro, la coesione sociale , l’innovazione” ha concluso il leader della Cisl.