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Energia e industria in Toscana: convegno Fim-Cisl martedì 22 Novembre a Firenze

Pubblicato il 18 Nov, 2022

La questione energetica è diventata negli ultimi mesi centrale nel dibattito pubblico. L’innalzamento incontrollato dei prezzi dell’energia, unito a un’informazione incompleta, confusionaria, spesso populista, non sta permettendo, a nostro avviso, un dibattito completo, trasversale e onesto su quella che rappresenta la sfida decisiva per il futuro industriale, sociale ed economico.Il settore energia in Toscana coinvolge circa 7 mila addetti diretti più tutto l’indotto. Si caratterizza per la produzione di macchine per l’estrazione di gas e di petrolio, per il fotovoltaico, l’eolico e per la produzione di colonnine per la ricarica delle auto.L’ultima vicenda, che ci riguarda da vicino, è quella del rigassificatore di Piombino, sul quale proprio la mancanza di informazione corretta e condivisione hanno portato ad uno scontro fra posizioni che ha impedito di indagare realmente quali siano le problematiche, le opportunità, la necessità di quest’opera.Sulla questione energetica si configureranno gli equilibri geo-politici del futuro; è necessario dunque assumere posizioni decise e condivise tra politica, istituzioni, mondo industriale, lavoratori e società civile. Le decisioni del passato, quelle errate e quelle mancate, dalle quali derivano in gran parte le criticità su modalità di consumo e approvvigionamento di energia, devono dare a tutti la consapevolezza che, in questa precisa fase storica, non è consentito sbagliare o non giocare questa partita. Per questo la Fim-Cisl organizza martedì 22 Novembre dalle ore 9,30, al Centro studi Cisl di Firenze (via della Piazzuola 71), un convegno dal titolo “L’industria Toscana lavora per l’energia”, invitando a partecipare istituzioni e realtà industriali maggiormente coinvolte sul territorio toscano, per discutere su problematiche e opportunità del futuro energetico della nostra regione, coinvolgendo tutti i livelli possibili al fine di evitare azioni o decisioni unilaterali che porterebbero solo a una nociva contrapposizione, anche ideologica.

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