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Puglia. Sindacati: LA CENTRALITÀ DEL LAVORO METALMECCANICO. 4 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE lunedì, 10 luglio 2023 dalle ore 10.00 sit-in presso la Prefettura di Lecce

Pubblicato il 10 Lug, 2023

Per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte. Per dare un futuro all’industria metalmeccanica FIM, FIOM e UILM si mobilitano e proclamano per lunedì 10 luglio 2023 uno sciopero nazionale nelle ultime 4 ore di ogni turno di lavoro.

A partire dalle ore 10.00 le segreterie provinciali di Lecce di Fim, Fiom e Uilm organizzeranno un sit-in presso la Prefettura di Lecce

In una fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione – ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono sempre più urgenti interventi di politica industriale per il settore metalmeccanico.

Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo.

FIM, FIOM e UILM chiedono:

–       l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo;

–       l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione;

–       la valorizzazione e il sostegno del reddito da lavoro;

–       l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico;

–       la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale;

–       l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile;

–       un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sisstena universitario;

–       di intervenire per aumentare la dimensione di impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario

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