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Pensioni. Cisl: “Allargare categorie Ape Sociale a lavoratori precoci, tutelare edilizia ed agricoltura”

Pubblicato il 9 Dic, 2021

“La notizia diramata oggi dall’Ocse che in Italia nel futuro si andrà in pensione a 71 anni, per la Cisl non è una novità perché è noto da tempo che il meccanismo automatico di incremento dei requisiti pensionistici finisce per far diventare un miraggio la pensione. Per questo la Cisl da anni insiste da un lato sulla necessità di rendere in generale più flessibile il momento in cui andare in pensione e dall’altro sull’esigenza e l’urgenza di tutelare chi svolge lavori gravosi e usuranti che non può di certo essere condannato ad una pensione ad età così elevate anche perché aumenta il rischio infortunio e di malattia professionale”. È quanto sottolinea la Cisl in una nota.

“In legge di bilancio è previsto l’allargamento dell’elenco dei gravosi per l’Ape sociale, ma non basta. La Cisl chiede di allargare l’elenco anche per i lavoratori precoci e ridurre il requisito contributivo dell’Ape sociale per lavoratori particolarmente esposti al rischio come, ad esempio, i lavoratori dell’edilizia ma anche dell’agricoltura. Nel pomeriggio di oggi è stata convocata la Commissione ministeriale di studio sui lavori gravosi e nella stessa la Cisl continuerà a battersi sulla necessità di inserire fin da questa legge di bilancio il tema della riduzione dei requisiti per i lavoratori edili e agricoli. Sul tema della previdenza la Cisl ha presentato numerosi emendamenti e auspichiamo che il Parlamento presti attenzione alle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici”.

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