“Noi consigliamo vivamente al collega Landini di rivestire i panni del sindacalista e di non fare da traino ad un’opposizione politica che non ha davvero bisogno di collateralismi. Si rischia in questo modo di fare un danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e autonomia. (…) Noi abbiamo espresso un giudizio esclusivamente sindacale fondato su un’analisi puntuale dei contenuti, confrontandoli con le richieste e le rivendicazioni della Cisl in questi mesi. Il risultato è un provvedimento complessivamente positivo, considerando i limiti imposti dal Patto di Stabilità europeo e tenendo conto delle funzioni di una Legge di Bilancio. (…) Sommessamente farei notare due cose. Primo: l’interlocuzione con i vari ministeri è stata continua e il 25 settembre, all’incontro con il governo in Sala Verde sul Piano strutturale di Bilancio, abbiamo ribadito quello che volevamo dalla manovra. Quindi non è vero che ci stanno chiamando a cose fatte. Secondo: ricordo come se fosse ieri tante “convocazioni del giorno dopo”, da parte del governo, anche recenti, che non hanno destato alcuno scandalo nei colleghi di Cgil e Uil. Ed è giusto così, perchè i cambiamenti si fanno in Parlamento e il governo eventualmente può intervenire con emendamenti propri. Il punto centrale è confrontarsi senza pregiudizi e ideologie pena il rischio di bruciare le relazioni sindacali”.
“Il leader della Cgil deve tornare a fare il sindacalista” – Libero
