(…) “Parlare oggi di sciopero generale su una manovra che ancora nessuno conosce è mettere il carro davanti ai buoi. Oggi abbiamo il dovere di negoziare avanzamenti ai tanti tavoli di confronto con il Governo, sui quali giudicheremo in autunno i risultati con intransigenza e senza fare sconti. Rispettiamo le scelte degli altri sindacati, ma noi della Cisl non ci intruppiamo in mobilitazioni annunciate da altri e continuiamo le nostre. A cominciare dalla mobilitazione avviata da due mesi in tutti i luoghi di lavoro e nel territorio per la campagna di raccolta firme sulla nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, su cui stiamo ricevendo significative adesioni dal mondo accademico, politico ed imprenditoriale. A settembre, partirà poi il percorso dal basso della nostra Assemblea organizzativa e daremo vita a una iniziativa con proposte concrete contro la precarietà e il lavoro povero. (…) L’opposizione politica bisogna lasciarla fare ai partiti. Il ruolo del sindacato, per come lo interpretiamo noi, è un altro e deve restare lontano da forme di radicalismo che ci condannerebbero all’isolamento e all’irrilevanza. Il nostro mestiere è quello di contrattare sempre per conquistare risultati per le persone che rappresentiamo, e dobbiamo farlo con gli interlocutori che ci sono non con quelli che vorremmo”.