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Veneto. Cisl Belluno-Treviso: “Le priorità della Cisl per il futuro del territorio e del Paese”

Pubblicato il 5 Ago, 2021

“È un agosto di incertezze quello che ci attende. Un mese da sempre segnato dalla pausa delle ferie, che da un lato coincidono con il rallentamento delle attività produttive industriali, dall’altro con il clou della stagione nelle località turistiche. Le fragilità del sistema messe a nudo dalla pandemia sono oggi ancora più evidenti, così come è chiara la necessità di un cambiamento di mentalità per affrontarle”. E’ quanto dichiara il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso, Massimiliano Paglini, in un editoriale.
“Settembre sarà un mese cruciale, che potrà segnare il graduale ritorno alla normalità e il consolidamento dei confortanti risultati economici che si stanno registrando negli ultimi mesi anche nelle province di Treviso e Belluno.
Saranno mesi cruciali anche per le due crisi più rilevanti oggi presenti sui nostri territori, Acc e Ideal, paradigma di come lassismo progettuale combinato a scarsa incisività politica e assenza di strategia industriale di lungo e largo respiro – oltre che mancato sviluppo del territorio – rischiano di far deflagrare una bomba sociale nel raggio di pochi chilometri nel comune di Borgovalbelluna. Serve urgentemente una riposta corale di tutti i portatori di interessi per far ripartire le attività di queste due storiche aziende bellunesi.
Ma la ripresa dovrà necessariamente passare attraverso il completamento della campagna vaccinale ed essere supportata da comportamenti responsabili e prudenti da parte di tutti. Sull’obbligo di Green Pass per i lavoratori, va detto che noi siamo favorevoli al rigoroso rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro, come stabilisce il Decreto Legislativo 81/2008 e le norme correlate. Inoltre, in molte aziende abbiamo definito protocolli ad hoc per gestire la pandemia.
Quindi non servono altre regole: per gestire la prevenzione e tutelare la sicurezza le norme ci sono già, basta applicarle e soprattutto farle rispettare. Tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro significa difendere il ciclo produttivo e quindi il buon funzionamento delle aziende e degli uffici pubblici.
Se necessario, la Cisl è pronta a ripetere l’esperienza importante dei Protocolli firmati durante l’emergenza pandemica dello scorso anno, che garantirono il funzionamento delle fabbriche e ridussero al minimo i rischi per i lavoratori.
Se invece gli imprenditori vogliono fare da soli, sappiano che pretenderemo il rigoroso rispetto delle norme richiamate. E questo vale per il rischio Covid, così come per tutti i rischi in materia di sicurezza sul lavoro, che dev’essere la priorità sempre, non solo per qualche giorno, quando si verificano le tragedie. Troppi gli incidenti mortali che hanno funestato questi mesi: saremo fermi nel pretendere che il tema della sicurezza sia rubricato in cima alle priorità di tutte le agende di tutti i datori di lavoro.
Far radicare fino in fondo la ripresa dell’Italia e dei territori significa anche progettare e costruire collegialmente il programma di investimenti per il PNRR, con un impegno comune che riguardi tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione post pandemica. Speriamo di non dover assistere alla solita saga delle buone intenzioni e poi ognuno per sé. Il mondo del lavoro deve rimettere al centro le politiche attive reali, investendo pesantemente sulla formazione, a partire dalle competenze trasversali che vanno sviluppate già dai primi anni di scuola, e sulla riqualificazione dei lavoratori in uscita dai settori in crisi.
A fine agosto non si verificherà il classico rientro dalle ferie come accadeva negli anni Settanta: oggi ci troviamo all’interno di un ciclo produttivo globale in continuum. Le filiere globali del valore impongono il ciclo continuo della produzione e ciò diventerà sempre più pervasivo.
Non a caso, anche nei nostri territori, ci sono diverse aziende che non hanno mai chiuso e che non si fermeranno neppure in agosto, proprio per soddisfare le molte commesse arrivate in questo periodo. Si sta verificando una grande turnazione di massa in cui la produzione – e quindi il lavoro – è sempre più parcellizzata e destrutturata. Oggi è fondamentale comprendere come riuscire a collocarsi all’interno di queste filiere globali per difendere il lavoro e l’occupazione.
La politica, anziché occuparsi di minuterie, dovrebbe pensare a mettere in campo strategie industriali e politiche energetiche, per rendere il Paese competitivo e attrattivo per gli investitori. È questa l’unica strada da imboccare per difendere e rafforzare il welfare state e riprendere seriamente il cammino della crescita. Noi, come Organizzazione Sindacale, siamo pronti a lavorare con tutti se la volontà sarà quella di costruire e consolidare crescita e tutele sociali.
Per la Cisl l’autunno coinciderà con l’apertura della stagione congressuale, che si concluderà a maggio 2022 con il Congresso Confederale. Sarà una grande occasione per analizzare ed elaborare la Cisl del futuro con piedi saldamente ancorati ai valori fondativi della solidarietà e della inclusione sociale. Non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo nei passaggi chiave della vita del Paese, continueremo a farlo anche in questa fase delicata di uscita dalla pandemia”.

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