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Il Convegno di Napoli sul Primo Congresso della Cisl. Sbarra: “Come 70 anni fa oggi dobbiamo remare uniti per riscattare le realtà più fragili del paese”

“È un’ottima notizia la convocazione a Palazzo Chigi sulle pensioni di martedì prossimo. Un passo che rimette sul giusto percorso il metodo riformista e premia le ragioni della mobilitazione costruttiva del sindacato. Ora bisogna riempire di contenuti il confronto, dando al sistema pensionistico sostenibilità sociale, flessibilità e inclusività, soprattutto per giovani e donne”. Lo ha detto oggi a Napoli il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, al Convegno in ricordo del Primo Congresso della Confederazione di via Po celebrato nel capoluogo campano settant’anni fa, l’11 novembre del 1951.

“Dobbiamo riprendere il dialogo non solo sulla previdenza, ma anche sulla redistribuzione fiscale, le questioni del lavoro, la nuova politica industriale, il rilancio della scuola, della pubblica amministrazione, delle politiche sociali e per la non autosufficienza. Come ha sottolineato ieri giustamente il Presidente Mattarella il lavoro sarà la misura del successo del PNRR. La ricchezza di un Paese si misura sulle opportunità di lavoro che sa offrire ai suoi cittadini, ai giovani ed alle donne. Questo deve essere al centro dell’ azione comune delle istituzioni e delle parti sociali.

Anche oggi, come 70 anni fa, dobbiamo remare uniti per riscattare le realtà più fragili del lavoro, della disoccupazione, delle famiglie, delle pensioni.  Bisogna unire un Paese ancora spezzato tra Nord e Sud, attivare nuovi strumenti universali di protezione, ridurre la precarietà, le diseguaglianze sociali ed i livelli di povertà. Per farlo bisogna rilanciare il dialogo sociale, riconnettere l’azione pubblica ai corpi intermedi, al sindacato, a chi ogni giorno è impegnato a rappresentare necessità e aspettative di milioni di persone. 70 anni fa fu decisivo il Piano Marshall e il ruolo degli USA. Oggi abbiamo l’Europa e il PNRR, che davvero è la nostra occasione irripetibile. Per questo, bisogna procedere con una messa a terra partecipata dei progetti, avviando i tavoli di partenariato, dando protagonismo ai territori.

È fondamentale realizzare una “governance” allargata che vincoli le risorse e gli investimenti pubblici e privati a forti condizionalità sociali, a partire dagli incrementi occupazionali giovanili e femminili, dall’applicazione dei contratti e dal rispetto delle norme sulla sicurezza. Il paese può uscire in positivo dalla crisi solo con un grande sforzo condiviso a cui noi vogliamo ancora dare la forma di un grande Patto sociale. La mobilitazione unitaria del sindacato deve essere finalizzata a questo obiettivo: un’azione capillare, responsabile e costruttiva con cui vogliamo accompagnare il percorso di approvazione della manovra per migliorarla nel merito”.

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