“Nel merito, il nostro giudizio è di parziale apprezzamento, soprattutto per l’intervento di ulteriore riduzione del cuneo fiscale. Ma questioni importanti come le politiche del lavoro e il contrasto della povertà, non si affrontano come è stato fatto. È un problema, grave, di metodo.
I 3,4 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale vanno nella direzione che auspichiamo da mesi. È un segnale importante anche se insufficiente: la misura deve valere anche per il 2024 e diventare strutturale. Sul reddito di cittadinanza non sono accettabili modifiche che non tutelino i non occupabili, le famiglie in difficoltà con figli o anziani o disabili a carico. Per gli occupabili, poi, la rimodulazione non può non essere accompagnata da un forte intervento sulle politiche attive, per accompagnargli nel mondo del lavoro.
Siamo favorevoli alla possibilità di assunzioni di 12 mesi acausali, ma modalità e durata di proroghe e rinnovi dovrebbero essere demandati alla contrattazione collettiva. È nei luoghi di lavoro che si può meglio valutare, con le organizzazioni sindacali territoriali, le singole esigenze delle aziende e contrastare eventuali abusi». (…l’’intervista integrale)
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