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Emilia Romagna. Adiconsum: “Truffe bancarie in aumento a Modena. Metodi sempre più sofisticati”

Pubblicato il 21 Giu, 2021

 

«I truffatori più difficilmente identificabili dal consumatore sono quelli che utilizzano la tecnica del phishing – spiega la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini –
Essa consiste nell’invio di una e-mail con il logo contraffatto della banca al fine di farsi comunicare i dati riservati (es. numero di carta di credito, password dell’home banking, ecc.). Ora come ora è difficile accorgersi se si tratta o meno di phishing. Spesso l’unica differenza da una mail autentica della banca è un punto nell’indirizzo o la mancanza di un puntino su una lettera i».

Non solo: a volte i malfattori risultano essere già a conoscenza di dati che erano stati comunicati, almeno apparentemente, solo all’istituto di credito.

«È il caso di un nostro iscritto di Sassuolo, che si era rivolto al servizio clienti della sua banca per segnalare il malfunzionamento dell’home banking – racconta Cangini – Qualche giorno dopo è stato contattato da un sedicente tecnico informatico che, al corrente del suo problema, ha poi raccolto i suoi dati ed effettuato diversi prelievi dal conto».

Cosa deve fare, quindi, il cittadino che resti vittima di questo tipo di truffe?

«È necessario procedere subito al blocco di carte e conti violati, oltre a sporgere denuncia – consiglia la responsabile dell’associazione consumatori Cisl –
Ricordiamo che risulta consolidato l’orientamento dell’Arbitro Bancario e Finanziario secondo cui, in caso di utilizzo indebito di mezzi di pagamento e prelievi fraudolenti, il consumatore deve farsi carico soltanto di una perdita minima e comunque non superiore a 150 euro, salvo il caso di colpa grave: il resto ce lo mette la banca.

Se si incontrano difficoltà a ottenere il rimborso del maltolto dalla propria banca, è possibile rivolgersi ai nostri sportelli per chiedere assistenza», conclude Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Em

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