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Puglia. Cisl: “Criticità carenza personale ASL Lecce. A rischio i LEA”

Pubblicato il 19 Lug, 2021

 

La scrivente O.S., ancora una volta ritiene che la Direzione strategica della Asl Lecce abbia perso l’occasione per essere solidale con i propri dipendenti che, specie in questo ultimo anno e mezzo hanno dato lustro alla sanità pubblica Leccese, Regionale e Nazionale nell’affrontare a denti stretti la pandemia da SarSCov19.

Ancora una volta sono rimaste insolute le promesse fatte e sottoscritte di un potenziamento dell’organico per affrontare l’emergenza sanitaria nel periodo estivo e poter garantire le ferie al personale tutto, specie quello sanitario e di supporto.
Nonostante il verbale di intenti, sottoscritto dal Direttore Generale, in data 29.6.2021, in sede di riunione per il raffreddamento dei conflitti, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione del personale della asl lecce da parte della scrivente Cisl Fp e, aver preso atto della corposa documentazione e studio prodotto dalla cisl circa le carenze urgenti da integrare, allo stato poco o nulla è stato fatto dopo circa 20 giorni dalla firma di detto verbale.

Molteplici sono state le segnalazioni di criticità evidenziate che, le proposte aziendali condivise avrebbero sicuramente lenito ma, quanto promesso dalla Direzione Generale su una ridistribuzione del personale in esubero per effetto della restrizione dei posti letto covid a seguito di un rallentamento significativo dei ricoveri, allo stato risulta latente. Sebbene una rimodulazione e riallocazione del personale, in attesa della mobilità aziendale, avrebbe ristorato criticità importanti con un minimo di innesto di ulteriore reclutamento di personale, allo stato risulta latente.

sarebbe riduttivo segnalare tutte le criticità riportate sul tavolo della riunione, abbiamo contato una mancanza reale di personale di circa 80 infermieri e altrettanti OSS spalmati sulla intera rete ospedaliera leccese, non si parla di centinaia proprio per effetto di una massiccia presenza di personale sugli ex posti covid.

Nonostante ciò, la ASL si arrocca su conteggi minimali resi sulla base numerica del personale in servizio, in modo asettico e distaccato ma, non tiene conto della reale forza lavoro ridotta per effetto di personale esonerato, con limitazioni, che fruisce di vari congedi tutti previsti dalle norme contrattuali.
Ancora una volta il grido di allarme viene dagli Ospedali Covid Free che, hanno visto in alcuni frangenti la disattenzione strategica, attenzione puntata invece solo sulla gestione della pandemia e poco sulla assistenza sanitaria “normale”.

Alcune delle criticità per carenza di personale, ancora in forte ascesa sono presenti nelle UU.OO. di:


 

1. Psichiatria degenze Casarano;


2. Ortopedia Casarano che, a causa della carenza di personale Medico non potrà garantire le Urgenze;

3. sempre nel nosocomio di Casarano la ormai cronica carenza di Anestesisti e Chirurghi inciderà su tutto il resto della interventistica di chirurgia; 


4. il risicato numero di Medici Anestesisti nell’Ospedale di Galatina rende quasi impraticabile la continuazione dell’attività chirurgica; 


5. Carenza di personale infermieristico anche nella Medicina del P.O. di Galatina con 22 pl non garantisce una turnazione adeguata e assistenza al meglio delle possibilità non garantendo tra l’altro le ferie al personale già provato essendo stato Ospedale Covid; 


6. altra nota dolente la carenza di personale Ostetrico sempre nel P.O. di Galatina che, per poter garantire la turnazione nella zona grigia sala parto covid effettua turni di pronta disponibilità pomeridina del tutto fuori legge; 


7. non di meno la carenza di personale Ostetrico del P.O. di Scorrano, ridotto all’osso; 


8. la mancata attivazione della guardia attiva nel Servizio trasfusionale del P.O. di Gallipoli in qualità 
di ospedale di 1° livello; 
9.

9. il risicato numero di Medici nei pronto Soccorso dell’Ospedale di Lecce e di Gallipoli rende i LEA 
a rischio, considerato il gravoso bacino di utenza e di interventi specie nel periodo estivo; 


10. la carenza di personale infermieristico della U.O. di Chirurgia dell’ospedale di Copertino che, 
come altri non potrà far garantire la fruizione delle ferie con rischio di stress da lavoro correlato. 


Nonostante le criticità evidenziate dalla scrivente e, mai contestate numericamente, la cosiddetta Ripartenza è solo un pura chimera che inevitabilmente darà i sui frutti negativi e ricadrà sulle spalle dei dipendenti esasperati dalle turnazioni e dalle attività in prestazioni aggiuntive che, adesso, oltre a QUELLE EFFETTUATE PER GARANTIRE i LEA si sono sommate a quelle effettuate per la campagna vaccinazione.

Più volte è stato detto e ribadito che le prestazioni aggiuntive non sono la panacea di tutti i mali, sono solo un viatico per poter garantire eventuali emergenze che, di fatto sono poi diventate strutturali con enorme dispendio di risorse, per le quali si spera qualcuno metta un freno e disponga verifiche e controlli quando poi, si sarebbe potuto dare risstori al personale utilizzando le stesse somme per reclutare personale e non caricare di ulteriore peso quello ormai stressato.

Come ribadito, gli intenti della direzione Generale, come sempre concilianti a seguito delle proclamazione dello stato di agitazione del personale, ritrovano una ferma e solidale conferma nella quasi piena disattesa applicazione.
Resta fermo l’intento della scrivente di denunciare eventuali disapplicazioni contrattuali a danno del personale dipendente e alla possibile mancata assistenza secondo i LEA previsti.

Ad ogni buon conto si allega il prospetto riepilogativo delle criticità già segnalate e allegate al verbale riunione del 29/06/2021 ore 08.30, per raffreddamento dei Conflitti a seguito proclamazione dello stato di agitazione.

 

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