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Veneto. Green pass, Paglini (Cisl Belluno-Treviso): “Servono garanzie approvvigionamento e potenziamento dell’erogazione dei tamponi negli hub”

Pubblicato il 8 Ott, 2021

Mancano pochi giorni all’entrata in vigore dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro e cresce la preoccupazione per la carenza di strutture che erogano i tamponi e per la difficoltà di approvvigionamento da parte delle cliniche private al fine di garantire sino a fine anno il servizio a tutti coloro che, anziché vaccinarsi, sceglieranno l’opzione tampone per poter avere il pass valido e accedere così al lavoro.
“Continuiamo a ritenere quella vaccinale la sola ed unica via per proteggere sé stessi e gli altri dal rischio contagio – afferma il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini -, ma dal momento che il Decreto prevede la possibilità di optare per il tampone per ottenere il certificato verde, riteniamo sia dovere del sistema sanitario e delle Ulss garantire costanza di approvvigionamento di tamponi alle strutture private e potenziare quelle pubbliche per assicurare il servizio, ancorchè a pagamento, a tutti coloro che dovranno tamponarsi ogni due o tre giorni fino al 31 dicembre”.
Per il leader della Cisl territoriale, è dunque “dovere e responsabilità del servizio pubblico consentire, in presenza di regole certe, efficienza dei servizi che eroga, incluso quello dei tamponi a chi ne farà richiesta”.
“La priorità – prosegue Paglini – dev’essere la tutela del funzionamento delle aziende e degli uffici pubblici attraverso la garanzia per tutti di poter accedere ai luoghi di lavoro con il green pass a prescindere da come viene generato il certificato verde. Se non arriveranno rapidamente garanzie sull’erogazione dei tamponi si rischia la tempesta perfetta: da una parte la scarsità di materie prime e dall’altra possibili defezioni di lavoratori che potrebbero pregiudicare il funzionamento di intere linee produttive. È dovere di tutti gli attori in gioco agire per garantire possibilità di tamponarsi a chi sceglie di non vaccinarsi”.
“L’obbligo del pass – conclude Paglini – si sta dimostrando efficace per la tenuta dell’economia e della coesione sociale: a noi interessa quanto agli imprenditori che le aziende possano funzionare regolarmente e che i lavoratori possano operare in sicurezza. Per questo servono urgenti sinergie e una comunione di intenti tra Organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e Ulss: la gestione dell’emergenza durante la prima fase della pandemia, con la stesura e l’applicazione dei Protocolli per la scurezza è un esempio di come le cose possano essere gestite bene e con responsabilità se c’è un impegno comune su un unico obiettivo”.
Sulla novità contenuta nel Decreto sulle capienze varato giovedì dal Governo, che prevede per i datori di lavoro la possibilità di verificare il possesso del green pass da parte dei propri dipendenti anche in anticipo e prima dell’ingresso in ufficio per garantire “l’efficace programmazione del lavoro”, Paglini sostiene che “la norma è di buon senso ed evita il caos soprattutto negli uffici pubblici e nelle aziende di media e grande dimensione; anche in questo caso riteniamo servano sinergie per semplificare il più possibile le incombenze a carico dei lavoratori senza pregiudicare la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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