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Veneto. Sindacati: “Firmato a Belluno il Patto territoriale per l’occhialeria”

Pubblicato il 17 Set, 2021



Competenze digitali, smart working come veicolo del cambiamento, politiche di conciliazione vita-lavoro, parità di genere, formazione, politiche attive, ammortizzatori sociali. Obiettivi condivisi e impegno comune delle parti sociali per accompagnare e governare la profonda evoluzione che sta attraversando il settore dell’occhialeria in provincia di Belluno. Firmato mercoledì 15 settembre nella sede di Confindustria Belluno Dolomiti l’innovativo “Patto territoriale per l’occhialeria”, accordo fra l’Associazione degli industriali, Confartigianato Belluno, Appia Cna, CGIL CISL e UIL territoriali e le Federazioni di categoria FILCTEM FEMCA e UILTEC.

L’intesa siglata definisce priorità e attività strategiche per stare al passo con gli sviluppi del settore. L’accordo prende le mosse dall’analisi dei cambiamenti che stanno interessando l’occhialeria, in primis la trasformazione digitale e la nascita di nuovi player. Alla richiesta di attrattività delle aziende, in particolare nei confronti dei giovani, si contrappone il tema della collocazione e ricollocazione del personale over 50 e di quello femminile. Allo stesso tempo, la ricerca di personale con competenze nuove o diverse da quelle ad oggi più diffuse si accompagna al necessario adeguamento o superamento di quelle esistenti, così come al tema della flessibilità imposta dal mercato (dagli orari alle competenze, all’approccio al mercato stesso) si affiancano le istanze proprie della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Sullo sfondo, due problemi che da sempre condizionano e rischiano di pregiudicare la competitività del territorio e, di riflesso, dell’intero sistema economico bellunese: l’inadeguatezza delle infrastrutture e lo spopolamento.

Da queste riflessioni nasce il “Patto territoriale per l’occhialeria”, un documento con obiettivi precisi e un approccio pragmatico, che si prefigge di avviare il confronto fra le parti su nove temi: la gestione delle crisi e degli ammortizzatori sociali, l’analisi e la crescita delle competenze, i giovani, la filiera, il lavoro femminile, la parità di genere, l’organizzazione del lavoro e gli strumenti di conciliazione, la salute e la formazione.

L’accordo mette nero su bianco la necessità di un’approfondita e costante analisi delle competenze, accogliendo le sfide dell’industria 4.0 e ponendo al centro la formazione come leva fondamentale del cambiamento e strumento di politica industriale. Il tema dell’innovazione e della trasformazione tecnologica è fondamentale e affianca quello dell’evoluzione organizzativa nelle aziende, con lo smart working, che diventa veicolo del cambiamento e strumento di attrattività.

La filiera nell’accordo ritrova un ruolo centrale, perché la trasformazione tecnologica rappresenta una sfida per l’intero distretto dell’occhialeria e impone azioni e programmi che hanno come obiettivo la digitalizzazione del sistema, con particolare attenzione alla piccola e media impresa, nell’ottica di una maggiore integrazione della filiera e all’interno di un più ampio approccio di attenzione e di tutela di tutta la struttura industriale.

Grande poi l’attenzione alla conciliazione vita-lavoro, che riveste “un interesse trasversale nei confronti sia del personale già impiegato, che di quello che si vuole attrarre. Si tratta di strumenti di rilievo per rispondere alle richieste del settore in termini di giovani e di nuove competenze, di valorizzazione del lavoro femminile, di apertura alle tematiche delle pari opportunità”.

Per garantire lo sviluppo puntuale dei vari temi e il monitoraggio costante sull’andamento del settore e sugli strumenti che le parti riterranno di porre in essere è stata infine costituita un’apposita commissione denominata “Commissione di consultazione”, composta da sei membri designati dalle Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori sottoscrittrici dell’intesa.

“Il Patto – spiegano le Organizzazioni Sindacali – è la naturale prosecuzione del confronto fra le parti avviato per affrontare alcune grandi crisi del passato, proseguito con gli Stati generali e caratterizzato da un sistema di relazioni industriali sano e focalizzato su un obiettivo comune, quello di gestire la tenuta e lo sviluppo del settore. Siamo convinti che oggi più che mai serva uno sforzo comune da parte di tutti i soggetti coinvolti – parti datoriali e sindacali, scuole, istituzioni, politica – per tradurre concretamente gli obiettivi del patto in azioni e progetti”.

Il Patto – dichiarano le Rappresentanze Datorialicertifica una visione comune rispetto alle grandi sfide del territorio e del settore: alla richiesta di investimenti significativi in infrastrutture materiali e immateriali e alla necessità di accrescere l’attrattività della Provincia si affianca l’esigenza di individuare soluzioni comuni per accompagnare la crescita del settore occhialeria”

Per Confindustria Belluno Dolomiti erano presenti la Presidente M. Lorraine Berton e il Direttore Generale Andrea Ferrazzi, per Confartigianato Belluno la Presidente Claudia Scarzanella e il Direttore generale Michele Basso, per Appia Cna il Presidente Massimo Sposato e il Direttore Generale Cristian Sacchet, per CGIL Belluno il Segretario generale Mauro De Carli, per FILCTEM CGIL Belluno Denise Casanova e Giampiero Marra, per CISL Belluno Treviso Nicola Brancher, per FEMCA CISL Belluno Treviso Gianni Boato e Milena Cesca, per UIL Belluno Michele Ferraro, per UILTEC UIL area vasta Belluno-Treviso Rosario Martines e Giorgio Agnoletto.

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