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Gkn. Graziani (Cisl) e Uliano (Fim Cisl): “Ritirare subito i licenziamenti, riprendere la produzione ed il confronto col sindacato”

Pubblicato il 15 Lug, 2021

“Nessuna realtà aziendale radicata nel luogo dove opera, con una situazione di disponibilità di ammortizzatori, agisce spegnendo gli impianti e cancellando con un click le condizioni lavorative, sociali ed economiche di lavoratori che hanno dato tanto a questa impresa. La GKN ha sbagliato tutto. Ci si è soffermati sul metodo di comunicazione o se l’azienda sta rispettando la legge o le procedure. Ma ciò che è totalmente ingiusto, sbagliato e inaccettabile è il merito della scelta aziendale, nel rapporto con i lavoratori, con i rappresentanti sindacali, con le organizzazioni sindacali e col territorio”. Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani ed il Segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, a valle dell’incontro con Gkn.
Nel settore automotive sono molte le situazioni critiche e ben più gravi di quelle criticità descritte dai dirigenti di Gkn ma non sono queste la modalità che vengono utilizzate per affrontare le difficoltà.
E’ inaccettabile – proseguono i due sindacalisti – approcciarsi al primo incontro e dopo aver licenziato oltre 422 lavoratori, comunicando in maniera arrogante alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni (da quelle locali a quelle massime del nostro governo) che i licenziamenti sono irreversibili e irrevocabili con l’unica disponibilità sul tavolo, ancora più offensiva – di concedere l’elemosina di qualche euro per i lavoratori. Non serve l’elemosina ma un atto di responsabilità dell’azienda attraverso il ritiro della procedura di licenziamento, la ripresa della produzione e contemporaneamente aprire un confronto vero dove al centro ci sia il lavoro e le prospettive produttive delle stabilimento di Campi Bisenzio. Se questo non dovesse avvenire, l’ostilità dell’azienda non è non solo verso i lavoratori e il sindacato ma anche verso le istituzioni del nostro Paese. In tal caso chiediamo al Governo d’intervenire pesantemente nei confronti di questa multinazionale che è presente anche in altre realtà produttive nel nostro territorio, impedendo i licenziamenti. Come Fim e come Cisl condanniamo quindi il comportamento dell’azienda che al tavolo istituzionale ha ribadito l’indisponibilità a sospendere o a ritirare la decisione, confermando la chiusura dello stabilimento e ha dato solo la disponibilità a trattare economicamente i licenziamenti”.

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