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Lavoro. Sbarra all’Assemblea organizzativa Fim Cisl: “Uscire da un modello conflittuale novecentesco e dare vita a relazioni industriali partecipative. Raccolta di firme giunta al rush finale”

“Grazie alla Fim Cisl per l’attivismo che dimostra quotidianamente in una fase importante del nostro cammino di organizzazione per il cambiamento. Se tutto intorno cambia noi dobbiamo avere la capacità di adeguarci, aggiornando i nostri strumenti d’azione”. Lo ha detto il leader Cisl Luigi Sbarra intervenendo a Roma all’Assemblea organizzativa della Fim Cisl. “Bisogna uscire da un modello conflittuale novecentesco e dar vita a relazioni industriali partecipative per redistribuire equamente i profitti- ha aggiunto Sbarra, spiegando che questo “e’ l’orizzonte entro cui si inserisce la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Cisl sulla partecipazione dei lavoratori con la raccolta di firme giunta al rush finale”.
“Rispetto alle transizioni in atto- ha continuato- dobbiamo saper affinare e valorizzare sempre più l’apporto delle strutture di categoria e del network dei servizi per costruire una rete in grado di tutelare la persona in ogni fase della vita”. Passando poi a commentare i tavoli industriali aperti il numero uno di via Po ha ribadito che la Cisl ha assunto “posizioni chiare su partite decisive come Stellantis, chiedendo al Governo di stringere un accordo con il gruppo ma coinvolgendo sindacati ed enti locali e sull’ex Ilva spingendo Arcelor Mittal ad indicare una vera prospettiva di rilancio di produzione ed investimenti altrimenti a pagare saranno migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Attendiamo gli sviluppi”, ha concluso.

E a margine dell’Assemblea il leader della Cisl è tornato a parlare della manovra del Governo “di cui aspettiamo di conoscere il testo ufficiale per esprimere un giudizio sindacale complessivo, non è priva di luci  – ha detto – in quanto raccoglie molte proposte della Cisl ma, se confermate, contiene anche ombre.  Si peggiora sulla previdenza la Legge Fornero, non si costruiscono risposte pensionistiche per i giovani e le donne, non si assicura la piena indicizzazione delle pensioni. E questo non va bene”.

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