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Sostenibilità. CGIL CISL, UIL e categorie dei trasporti: “Necessario un patto per i trasporti sostenibili che abbia al centro l’assetto industriale del settore, la qualità del servizio, del lavoro e la sicurezza”

Oggi si sono incontrati i segretari generali di Cgil Cisl UIL e i segretari Generali delle rispettive categorie dei trasporti Filt, Fit e Uiltrasporti al fine di condividere il documento unitario sui temi dei trasporti “Infrastrutture regole e contratti per un trasporto sostenibile” che aggiorna la strategia unitaria del sindacato nel settore a seguito degli stravolgimenti derivanti dalla pandemia e dai cambiamenti indotti dal PNRR. E’ necessario un vero e proprio “Patto per i Trasporti sostenibili” che orienti le politiche dei diversi Ministeri (MIMS, MISE, Lavoro).
Il Trasporto delle persone e delle merci ha avuto un ruolo fondamentale durante la fase più dura della crisi sanitaria.
Oggi, per dare piena valorizzazione strutturale agli investimenti previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza occorre una maggiore integrazione tra infrastrutture e trasporti, secondo una visione di sistema che appare non completamente definita. Vi è quindi la necessità di intervenire con un serio piano di riforme di settore di medio termine che incrementi l’impatto sul PIL e renda maggiormente competitivo il Paese valorizzando il lavoro.
In particolare è urgente :

  • Un intervento sul sistema degli appalti privati che punti a riunificare il lavoro a partire da una profonda riflessione culturale e legislativa necessaria a quasi venti anni dalla approvazione della 271/2003 e dagli interventi modificativi sulla 142/2001.
  • Agire sull’assetto industriale del settore dei trasporti caratterizzato da una forte frammentazione e dalla mancanza di players nazionali. Questo a partire da un riassetto delle regole per il mercato del trasporto aereo e da un piano di sviluppo per la nuova Alitalia che possa rispondere alle esigenze del Paese, rendendola capace di competere nel mercato con un assetto industriale adeguato e la piena occupazione dei lavoratori;
  • Legare investimenti e qualità del lavoro, evitando che attraverso il tema della concorrenza si indeboliscano tutele e diritti e sicurezza per chi lavora. In particolare il “modello porti”, può essere un modello regolatorio nel rapporto tra contratto e accesso alla infrastruttura, non eliminando bensì applicando in particolare i recenti rafforzamenti normativi ottenuti nel DL rilancio sul tema della Autoproduzione.
  • Mettere al centro il tema della sicurezza sul lavoro, attraverso una incessante opera di verifica sui luoghi di lavoro, valorizzando il ruolo degli RLS e rafforzando le regole di ingaggio definite contrattualmente.

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