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Lavoro. Sbarra: “Mobilitazioni per riaprire confronto e cambiare la manovra”

Pubblicato il 31 Ott, 2021

“Bisogna tornare a parlare il linguaggio del dialogo e della corresponsabilità. Il Governo deve convocare subito il tavolo ed aprire il cantiere sulle pensioni e su una riforma fiscale che riduca sensibilmente il carico su lavoratori e pensionati”.’ È quanto sottolinea oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una intervista al quotidiano cattolico Avvenire.
“La nostre mobilitazioni servono a questo: a riaprire un confronto vero, responsabile, pragmatico per trovare le giuste soluzioni anche sui temi del lavoro, dello sviluppo del Mezzogiorno, degli investimenti, della formazione, della scuola, delle infrastrutture, delle protezioni sociali, della non autosufficienza”. Sbarra conferma il giudizio di insufficienza sulla manovra del Governo.

“È una legge di stabilità con poche luci ed ancora troppe ombre, che non è stata il frutto di un vero dialogo sociale. Il primo obiettivo è riallacciare i fili del confronto. Apprezziamo alcuni passi avanti sulla non autosufficienza e sugli ammortizzatori sociali, anche se in entrambi i casi per arrivare ad obiettivi di vera universalità bisogna  aumentare ulteriormente le risorse. Così come è positivo il finanziamento per rinnovare i contratti pubblici e i 2 miliardi aggiuntivi sul fondo sanitario. Ma sul fisco si rimandano scelte che avrebbero potuto e dovuto essere prese subito, nel verso di un forte alleggerimento del carico sui redditi medio bassi da lavoro e pensione. Solo cosi si rilanciano i consumi e si sostengono le imprese. E poi c’è il nodo pensioni, quello che ci preoccupa di più”. Sbarra rilancia la piattaforma del sindacato. “Dobbiamo dare stabilità ed equità al sistema previdenziale almeno per 20 anni. Invece “Quota 102” altro non è che l’ennesima misura transitoria, peraltro assolutamente inadeguata, verso un inesorabile ritorno alle rigidità della legge Fornero. Una impostazione che noi riteniamo assolutamente inaccettabile. È positivo che il Presidente Draghi abbia aperto a modifiche, ma allo stato attuale quello che conta è ciò che è scritto nel Disegno di legge. L’obiettivo deve essere quello di arrivare a una riforma complessiva e che lasci ai lavoratori la libertà di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall’età. Bisogna poi introdurre una pensione di garanzia per giovani e donne, concordare forti incentivi per la previdenza complementare. Va allargata la platea dei lavori gravosi e rese strutturali Ape Sociale ed Opzione Donna, cancellando per quest’ultima le ulteriori penalizzazioni sull’età d’accesso.

Occorre anche allargare il perimetro della 14ma mensilità per i pensionati. Anche loro meritano più rispetto e considerazione dal Governo”. Il leader della Cisl commenta anche il G20 in corso a Roma. “Occorre una svolta vera da parte dei Governi per puntare ad una crescita sostenibile, riducendo  l’inquinamento globale per salvare il pianeta. Una richiesta su tutte: il superamento temporaneo dei vincoli sui diritti di proprietà dei vaccini. Si diffondano gratuitamente nei paesi poveri. La lotta al covid, la tutela dell’ambiente ed il lavoro sono tre sfide globali e connesse su cui grandi del mondo devono trovare una linea comune nel segno della solidarietà”.

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