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Lavoro. Sbarra: “Saremo in piazza con gli edili il 13 novembre per chiedere più sicurezza e riforme condivise”

Pubblicato il 4 Ott, 2021

“Saremo in piazza con i sindacati di categoria degli edili a Roma il 13 novembre per chiedere con forza provvedimenti rapidi e drastici in grado davvero di garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro”. Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, concludendo oggi il Consiglio Generale della Cisl Sardegna.

“L’incontro di lunedì scorso a Palazzo Chigi con il Presidente Draghi su questi temi è stato positivo ed incoraggiante. Ma ora dobbiamo accelerare approntando una vera strategia finalizzata a contrastare ed eliminare questa lunga scia di sangue. Bisogna fermare questa strage quotidiana, inaccettabile in un Paese civile. Occorre rafforzare verifiche e controlli, portare a termine il reclutamento di circa 2.300 nuovi ispettori, creare una banca dati unificata per un migliore coordinamento tra i vari soggetti della filiera della sicurezza, rilanciare formazione e divulgazione, mettere in campo sanzioni più dure per le aziende non in regola sulla sicurezza sino alla sospensione delle attività, estendere il ruolo delle rappresentanze sindacali, introdurre la materia della sicurezza nei programmi scolastici. Queste sono le cose da fare subito anche con un decreto legge”.

Sbarra ha sottolineato come “tutte le forze politiche dovrebbero riflettere sul calo preoccupante della partecipazione alla consultazione elettorale, in particolare nelle grandi città. La politica deve dare ora risposte concrete ai cittadini, mettendo come priorità crescita economica ed investimenti, qualità dei servizi e lavoro, operando per la sua stabilità e la sua sicurezza. Abbiamo bisogno di una nuova politica compartecipata ai processi decisionali, attivando subito i tavoli di partenariato previsti dalla legge per dare agli investimenti del Pnrr forti condizionalità sociali e in particolare occupazionali, per creare lavoro di qualità, ben formato, retribuito e contrattualizzato, specie giovanile e femminile. Da solo il Governo non ce la può fare. Il 31 ottobre è dietro l’angolo. È fondamentale arrivarci con una rete di tutele in grado di proteggere tutti e quindi con ammortizzatori universali, mutualistici, solidali e inclusivi, anche per le realtà con meno di sei dipendenti. E bisogna accelerare la riforma delle politiche attive: si può e si deve fare, perché le linee guida del Gol sono condivisibili e le risorse, con i 4,9 miliardi per il quinquennio 2021-25 a valere dal Pnrr, ci sono.

È necessario un grande Piano Nazionale per la formazione e le competenze. Nel frattempo il Governo vada avanti sulla risoluzione delle crisi aziendali e prenda provvedimenti contro le delocalizzazioni, contro l’atteggiamento predatorio di fondi e multinazionali che comprano imprese, utilizzano incentivi ed ammortizzatori e poi chiudono e se ne vanno, senza alcun rispetto per le persone e per il nostro Paese. Investimenti su infrastrutture e politica industriale, innovazione e transizione energetica, lavoro, mezzogiorno, politiche sociali e riforme di sistema impongono un cammino partecipato e concertato con un Patto Sociale capace di accompagnare il cammino della ripartenza e della ricostruzione del Paese”.

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